Sabato 26 Ottobre
ANCONA | Teatro Sperimentale
DOUBLE BILL
Giorgio Rossi / Tardito Rendina
h 19.00
SOSTA PALMIZI
AGATA
Giorgio Rossi danzatore/coreografo
Livio Minafra musica/piano
danzatore/coreografo Giorgio Rossi
musica/piano Livio Minafra
una produzione Ass. Sosta Palmizi
con il sostegno di Ass.per la diffusione della Danza New Butoh
Un progetto di incontro e improvvisazione di danze e note al pianoforte.
Il coreografo/danzatore Giorgio Rossi e il pianista Livio Minafra condividono improvvisazioni come se fossero scrigni. Microracconti composti da gesti e note.
Uno spirito che ricorda la libertà di un certo tipo di jazz avant – garde sovente incline agli incontri con la danza. Danza che, da parte sua, mira ad essere libera da ogni tipo di stile e forma.
Le improvvisazioni mirano a diventare un organismo unico che suona e si muove come un tutt’uno. Un’esperienza che intende condurre il pubblico in una dimensione immaginifica tra bagliori cristallini e delicati suoni d’acqua, note sfavillanti e danze di cerbiatto, movenze e risonanze libere e sublimi.
“L’agata si forma per deposizione ritmica di silice, normalmente entro cavità amigdalari di rocce basaltiche, o legni pietrificati (agatizzati)”
https://www.vivaticket.com/it/ticket/agata/250645
ANCONA | Teatro Sperimentale
h 21.00
GONZAGO’S ROSE
di e con Federica Tardito
e Aldo Rendina
ideato e interpretato da Federica Tardito e Aldo Rendina
musiche di Sergej Prokofiev‚ Ibrahim Ferrer‚ Gino D’Auri‚ Lola Beltran
progetto luci Sandro Carnino
grazie all’occhio complice e amico di Giorgio Rossi
e alla presenza di Doriana Crema
produzione compagnia tardito/rendina
con il sostegno dell’Associazione Sosta Palmizi/MiBAC
Un uomo sicuro‚ duro come la sua sedia‚ hombre pasionado che confonde l’Amor con la violensa‚ una donna offesa‚ prostrata‚ bagnata insieme alle sue rose‚ mujer desiderosa che subisce la violensa per un toco de Amor‚ vivono insieme da “100 anni” allevando rose. Incalzati da incubi travestiti da sogni e poesie annacquate‚ condividono una sola realtà: ballare i vecchi ricordi in abiti stanchi.
Costo intera serata Double Bill 12€ (singolo spettacolo 6€)
in collaborazione con AMAT
https://www.vivaticket.com/it/ticket/agata/250645
https://www.vivaticket.com/it/ticket/gonzago-s-rose/250646
Domenica 27 Ottobre
JESI | Teatro Studio Valeria Moriconi
Panzetti / Ticconi
h 21.00
HARLEKING
di e con: Ginevra Panzetti, Enrico Ticconi
sound design: Demetrio Castellucci
light design: Annegret Schalke
direzione tecnica: Paolo Tizianel Michele Piazzi
costumi: Ginevra Panzetti, Enrico Ticconi
tour manager: Aurélie Martin
documentazione video: Ettore Spezza
illustrazioni e grafica: Ginevra Panzetti
con il supporto di: VAN(IT)// Tanzfabrik, Berlin(DE)// PACT Zollverein, Essen (DE)//NAOcrea-Ariella Vidach AiEP, Milano(IT)// KommTanz-Compagnia
Abbondanza/Bertoni, Rovereto(IT)// L’arboreto-Teatro Dimora, Mondaino(IT)//AtelierSì, Bologna (IT) // C.L.A.P.Spettacolodalvivo, Brescia (IT) altri supporti: Cronopios – Teatro Petrella, Longiano (IT) // Vera Stasi-
Progetti per la Scena, Tuscania (IT)// Network Anticorpi XL (IT)
HARLEKING è un demone dall’identità ambigua e multipla. Ricorda l’Arlecchino della Commedia dell’arte, un servo furbo mosso dalle inclinazioni più animali e un’inappagabile fame. Il linguaggio di HARLEKING ha una specifica qualità ipnotica in cui i contenuti, spesso estremi ed opposti, si fondono in un sistema metamorfico fluido in cui tutto può accadere, ma che tutto confonde. Affiora il ricordo di un’antica decorazione muraria, la Grottesca, in cui figure mostruose emergono e si confondono tra eleganti volute ornamentali. Figure grottesche, capaci di muovere il riso pur senza rallegrare.
Il lavoro ha debuttato nel 2018 al Tanzfabrik Berlin all’interno del festival Open Spaces ed è stato presentato in numerosi festival europei. Nel 2019 è stato selezionato dalla piattaforma europea Aerowaves per il festival Spring Forward 2019 e dalla New Italian Dance (NID) Platform. Nel 2020 è invitato alla Tanzplatform Deutschland a Monaco.
“Ispirati dallo Zanni più famoso della Commedia Dell’Arte, Arlecchino, e da un bagaglio iconografico che risale all’antica decorazione muraria della Grottesca, la coppia compone un duetto satirico-mostruoso, di rara organicità, dai tempi perfetti, magistralmente interpretato.” Maria Luisa Buzzi (DANZA&DANZA)
ingresso 10€
in collaborazione con AMAT
https://www.vivaticket.com/it/ticket/harleking/250626
Giovedì 31 Ottobre
ANCONA | Museo Archeologico Nazionale delle Marche
h 21.30
ROVINE CIRCOLARI
GORGO
the black side
Isabella Carloni voce e scrittura scenica
Francesco Savoretti percussioni
Caterina Palazzi contrabbasso
una produzione Rovine Circolari
Una suite sonora attorno alla figura terribile di MEDUSA, la Gorgone mortale decapitata da Perseo, che propone uno sguardo ironico sul lato nero del femminile tra orrore e meraviglia. La musica allenta le maglie del mostruoso: il mito si fa leggero e vola come Perseo, coi suoi sandali alati per sbirciare Medusa allo specchio, per cercare di scoprire ciò che non ci è concesso sapere, per rifletterne il mistero e il senso nascosto. Non è una favola! È reale il brivido che accappona la pelle!! È la paura di un antico tabù. Ma attenzione che è rischioso ridere degli dei!
La scrittura scenica è di Isabella Carloni, performer e cantante: con lei sulla scena i musicisti e compositori Caterina Palazzi (contrabbasso) e Francesco Savoretti (percussioni ed elettronica). Dal dialogo delle diverse sonorità e peculiarità poetiche degli artisti nasce una drammaturgia sonora originale, attorno al tema del mostruoso. L’intreccio costante di suono e vocalità nella continua dinamica dell’accadimento scenico genera inattese atmosfere che parlano a un tempo alla nostra dimensione inconscia e ai nostri tempi difficili.
ingresso gratuito, posti limitati
per prenotazione cinematicafestival@gmail.com
Venerdì 1 Novembre
ANCONA | Mole Vanvitelliana – Auditorium
h 19.30
I Sincopatici
The brilliant duo
sonorizzazione di comiche
di Stanlio e Ollio
pianoforte Francesca Badalini
percussioni Luca Casiraghi
ingresso gratuito
Sabato 2 Novembre
ANCONA | Mole Vanvitelliana – Sala Boxe
h 19.00
MALTE
IL TEATROPOSTAGGIO DA UN MILIONE DI DOLLARI
ideazione, curatela performativa Giacomo Lilliù
curatela drammaturgica Pier Lorenzo Pisano
con gli attori Federica Dordei, Lorenzo Guerrieri, Arianna Primavera, Daniele Turconi
e i creator Giulio Armeni, Davide Palandri, Piastrelle sexy, Daniele Zinni, Loren Zonardo (cast in rotazione)
produzione MALTE
progetto realizzato con il sostegno di Inteatro Residenze, Gruppo della Creta e TeatroBasilica
con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Marche
con il patrocinio del CIRCe (Università di Torino)
sostenuto con la fellowship FONDO Network per la creatività emergente 2022 sviluppato da Santarcangelo Festival con AMAT, Centrale Fies, ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione, Fabbrica Europa, I Teatri di Reggio Emilia, L’arboreto-Teatro Dimora | Centro di Residenza Emilia-Romagna, Operaestate Festival Veneto / CSC Centro per la Scena Contemporanea, Ravenna Teatro, Teatro Pubblico Campano, Teatro Pubblico Pugliese, TSU Teatro Stabile dell’Umbria, Triennale Milano Teatro
vincitore di RESIDENZE DIGITALI 2023 a cura di Centro di Residenza della Toscana (Armunia–CapoTrave/Kilowatt), in collaborazione con AMAT, Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’arboreto-Teatro Dimora / La Corte Ospitale), C.U.R.A.–Centro Umbro Residenze Artistiche (La Mama Umbria Umbria International–Gestioni Cinematografiche e Teatrali/ZUT–Centro Teatrale Umbro–Micro Teatro Terra Marique–Indisciplinarte), Fondazione Piemonte dal Vivo–Lavanderia a Vapore, Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, Zona K
Una performance su Telegram, la prima della storia, forse […] nel loro scontrarsi con la presunta riscrittura de “Le smanie per la villeggiatura” realizzata per Telegram, fanno morire dal ridere ma ci portano anche a profonde riflessioni sul ruolo del teatro nella contemporaneità. (Simone Pacini, Krapp’s Last Post)
Lo shitposting è la condivisione in una chat o sui social di contenuti volutamente scadenti o fuori contesto, con l’obiettivo di far esplodere qualsiasi possibilità di comunicazione univoca. Strumento principale di questa operazione sono i meme, dunque assemblaggi di immagini, video e testi: una dialettica tra scritto e icona assimilabile a quella tra parola e palco. Ma cosa succede se si utilizza lo shitposting come meteora impazzita, per schiantare i paradigmi attoriali e drammaturgici? Dal 2023 il gruppo di ricerca Teatropostaggio cerca di rispondere a questa domanda, radunando al suo interno giovani artisti del teatro contemporaneo e alcuni fra i più interessanti creatori di contenuti memetici del panorama nazionale.
Il Teatropostaggio da un milione di dollari è il primo esperimento di questa formazione. La performance si svolge interamente sull’app di messaggistica Telegram, all’interno di una chat in cui il pubblico non può scrivere, ma solo leggere. Qui va in scena un’improbabile riscrittura digitale della Trilogia della Villeggiatura di Goldoni, realizzata dalla compagnia a suon di selfie, gif ed emoji; ma l’operazione si smonta non appena un manipolo di disturbatori irrompe nel gruppo, e lo bombarda di meme creati a partire proprio dalle immagini che gli attori hanno condiviso. Le velleità neoclassiche del progetto degenerano: come scrive Simone Pacini, “il meme infatti deturpa la realtà, offende l’atto artistico, irriverisce la drammaturgia, mette zizzania con uno shitposting che trova il culmine nel momento in cui la chat viene aperta anche agli spettatori, che cominciano a ‘memare’ (e ad essere memati). Il regista si indigna, le attrici delirano, il teatro è minacciato, confuso e sbeffeggiato con violenza.”
La drammaturgia non è fissa, ma segue un canovaccio agile, per permettere al lavoro di restare fedele alla natura dello shitposting: Ad ogni replica, i meme e i messaggi scambiati sono improvvisati solo per l’occasione, rendendo ogni appuntamento unico e irripetibile. Ma in contemporanea a questo habitat puramente digitale, il lavoro vive anche in un ambiente fisico, dando luogo ad una configurazione paradossale: gli spettatori in sala si trovano di fronte ad un palco vuoto, su cui solo sporadicamente appare qualcuno del cast, puntualmente fagocitato dal sovraccarico di informazioni. Nasce così una comunità di persone che illuminano la penombra della platea con lo schermo dei loro smartphone, e la riempiono con il suono fuori sincrono delle notifiche. Senza temere le possibilità dell’online, e anzi sfruttandole, il teatro si riconferma come il luogo dove condividere lo spazio, il tempo, l’impalpabile.
ingresso 5€
necessario smartphone con app Telegram
in collaborazione con AMAT
https://www.vivaticket.com/it/ticket/il-teatropostaggio-da-un-milione-di-euro/250631
Sabato 2 Novembre
ANCONA | Mole Vanvitelliana – Auditorium
h 21.30
TETES DE BOIS e AGOSTINO FERRENTE
IL CINE-CONCERTO DELLA FELICITA’
concerto con proiezioni
con Andrea Satta, voce
Angelo Pelini, tastiere
Stefano Ciuffi, chitarra
Il “Cine-Concerto della Felicità” nasce dall’incontro tra Andrea Satta (leader e voce dei Tetes de Bois) e Agostino Ferrente (regista e autore), ovvero tra la musica e le immagini.
All’inizio fu l’Apollo 11, la factory di cineasti, musicisti e scrittori, abitanti o amanti del quartiere Esquilino di Roma, il primo dove gli italiani erano minoranza etnica, raggruppati nel 2001 da Agostino Ferrente per salvare il Cinema Apollo, nato nel 1916, l’unico Liberty sopravvissuto a Roma, dal rischio di diventare una sala Bingo. Tra le varie iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica fu organizzato un concerto sui binari del tram che passava davanti al cinema e per gli artisti che si esibivano Andrea mise a disposizione a mo’ di palcoscenico su ruote, il camioncino Fiat del 1956 dei suoi Têtes de BoisDieci anni dopo, i due fondatori di Apollo 11 decisero di unire la loro arte per creare il videoclip di “Alfonsina e la Bici” sull’omonima canzone che i Têtes de Bois hanno dedicato ad Alfonsina Strada, la ciclista ribelle che per prima sfidò il maschilismo sportivo partecipando, unica donna, al Giro d’Italia del 1924 e accumulando numerosi riconoscimenti internazionali. La regia è di Agostino Ferrente, nel video l’astrofisica Margherita Hack, una sorta di reincarnazione di Alfonsina, in tuta da meccanico, ripara le bici dei bambini, e poi c’è Militant A degli Assalti Frontali, che legge il giornale che narra le gesta eroiche di Alfonsina, con un cameo di Sergio Staino e Mario Benedetti, lo storico meccanico di Enrico Berlinguer. Il brano è tratto dall’album GoodBike scritto da Andrea Satta con musica dei Têtes de Bois.
Nel 2023, a distanza di quasi 15 anni circa da quell’avventura, Agostino e Andrea si incontrano sul set di “Coupon. Il Film della felicità”, un “mini-musicarello semi-muto”, scritto e diretto da Agostino come tributo alla canzone “Coupon” di Andrea Satta, la traccia scelta dal regista tra quelle che compongono il nuovo album da solista di Andrea “Niente di nuovo tranne te”“Coupon. Il Film della Felicità” è stato presentato con un’ottima accoglienza, tra gli altri, al Festival del Cinema di Torino, al Bif&st di Bari, al Sicilia Queer Festival di Palermo, venendo nominato nella Cinquina del Nastri D’Argento come Miglior Corto (primo volta per un corto musicale, nella stoia del prestigioso premio assegnato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani).
Il “Cine-Concerto della Felicità” intende costruire oggi un proprio particolare viaggio in Italia attraverso l’incontro con cinema indipendenti che svolgono ancora il ruolo artigianale del racconto prezioso del proprio lavoro. La formula del Cine-Concerto permette di affiancare al film un mini-concerto dal vivo, un’idea già sperimentata con grande successo da Ferrente ne “L’Orchestra di Piazza Vittorio” e “Le cose belle”. Come ne “La Rosa Purpurea del Cairo”, questo spettacolo “Coupon – Il cine-concerto della felicità” esalta l’elemento magico della commistione film-realtà, con il protagonista che esce dallo schermo per suonare le sue canzoni. Un po’ Buster Keaton, un po’ Woody Allen.
La serata include le immagini proiettate sullo schermo che dialogheranno con lo spettacolo live musicale.
ingresso 10€
in collaborazione con AMAT
https://www.vivaticket.com/it/ticket/il-cine-concerto-della-felicita/250634
Domenica 3 Novembre
ANCONA | Mole Vanvitelliana – Sala Boxe
h 19.00
Caroline Baglioni/Michelangelo Bellani
GIANNI
ispirato alla voce di Gianni Pampanini
di Caroline Baglioni, Michelangelo Bellani
con
Caroline Baglioni
regia
Michelangelo Bellani
luce Gianni Staropoli
suono Valerio Di Loreto
supervisione alla regia C.L. Grugher
assistente alla regia Nicol Martini
organizzazione produzione Mariella Nanni
produzione La società dello spettacolo
residenze artistiche: Auditorium Santa Caterina (Foligno InContemporanea) – L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino
si ringrazia la famiglia Baglioni per il sostegno e la collaborazione
progetto vincitore del Premio Scenario per Ustica 2015
spettacolo vincitore del Premio In-Box Blu 2016
Premio Museo Cervi – Teatro per la Memoria 2017
SINOSSI
Tre audiocassette, incise a metà degli anni ’80 e ritrovate vent’anni dopo, diventano il materiale di un’opera teatrale, GIANNI, firmato da Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani, trascrizione fedele di un testamento sonoro lasciato da Gianni Pampanini, zio di Caroline. Questi nastri, nei quali Gianni, un uomo con problemi maniaco depressivi scomparso nel 1999, descrive se stesso, le sue inquietudini, i suoi desideri e il rapporto intimo e sofferto con la società, a distanza di anni divengono la ‘voce’ di un’opera teatrale che continua a viaggiare in tutta Italia, coinvolgendo la sensibilità di chi le ascolta.
«Ci siamo a lungo interrogati sul perché Gianni avesse inciso quei nastri. Per lasciare un segno del suo passaggio? Per riascoltarsi e scoprire che c’era nell’abisso? Per superare la paura di vivere? La sua voce è un flusso di coscienza, ironico, intelligente, drammatico, commovente che si muove a picchi infiniti fra voglia di vivere e desiderio di finire con uguale forza e disperazione. Ma la vera potenza del suo linguaggio sta in come ci conduce inevitabilmente dentro ciascuna delle nostre esistenze per renderci conto, in fin dei conti, che tutti noi, almeno una volta nella vita, ci siamo sentiti “Gianni”.»
NOTE ARTISTICHE
Avevo circa tredici anni. Mio padre tornò a casa e disse che era arrivato il momento di occuparci di Gianni. Era un gigante Gianni. Alto quasi due metri, ma a me sembravano tre e nella mia mente è un film in bianco e nero.
Gianni sembra oggi un ricordo lontano, ma era lontano anche quando c’era.
Era lo zio con problemi maniaco-depressivi che mi faceva paura. Aveva lo sguardo di chi conosce le cose, ma le ripeteva dentro di sé mica ce le diceva. Fumava e le ripeteva dentro di sé. Gianni non stava mai bene. Se stavamo da me voleva tornare a casa sua. Se stava a casa sua voleva uscire. Se era fuori voleva tornare dentro. Dentro e fuori è stata tutta la sua vita. Dentro casa. Dentro il Cim. Dentro la malattia. Dentro al dolore. Dentro ai pensieri. Dentro al fumo. Dentro la sua macchina.
E fuori. Fuori da tutto quello che voleva.
Non aveva pace Gianni. Ogni centimetro della sua pelle trasudava speranza di stare bene. Stare bene è stata la sua grande ricerca. Ma chi di noi non vuole stare bene?
Nel 2004 in una scatola di vecchi dischi, ho trovato tre cassette. Tre cassette dove Gianni ha inciso la sua voce, gridato i suoi desideri, cantato la sua gioia, detto la sua tristezza.
Per dieci anni le ho ascoltate riflettendo su quale strano destino ci aveva uniti. Un anno prima della mia nascita Gianni incideva parole che io, e solo io, avrei ascoltato solo venti anni dopo. E improvvisamente, ogni volta mi torna vicino, grande e grosso, alto tre metri e in bianco e nero. (Caroline Baglioni)
NOTE DI REGIA
Quando Caroline, mi ha fatto ascoltare per la prima volta le audiocassette di Gianni, ho subito pensato a un progetto teatrale che dovesse raccontare questa storia. La storia di un uomo e di un’epoca. E la storia di un legame. L’epoca è quella dei favolosi anni ‘80. (Le tre cassette ritrovate vengono incise a più riprese fra il 1984 e 1986). Ci siamo a lungo interrogati sul perché Gianni avesse inciso quei nastri. Per lasciare traccia del suo passaggio? Per riascoltarsi e scoprire che c’era nell’abisso? Per superare la paura di vivere? La sua voce è un flusso di coscienza, ironico, intelligente, drammatico, commovente che si muove a picchi infiniti fra voglia di vivere e desiderio di finire con uguale forza e disperazione. Ma la vera potenza del suo linguaggio sta in come ci conduce inevitabilmente dentro ciascuna delle nostre esistenze per renderci conto, in fin dei conti, che tutti noi, almeno una volta nella vita, ci siamo sentiti “Gianni”.
E allora verrebbe da chiedersi se alla fine, oltre la morte, questo portare fuori, questo mostrare, questo ripetere i suoi pensieri, faccia vivere, rivivere Gianni come un’anima nuova che attraversa le vite di chi guarda, trovando nell’ascolto il riscatto di un’esistenza e se tutto questo sia una violazione. Forse, lo sarebbe se a ritrovare quei nastri fosse stato qualcun altro. Ma in fondo credo che fra Caroline e Gianni ci fosse qualcosa come un vecchio appuntamento.
Gianni è la storia di questo legame profondo, di un viaggio fra le tracce autentiche delle parole e di un percorso umano universale, troppo umano per dirci che:
«Parlare non uccide… cioè può uccidere una persona, me stesso, ma nessun altro… Stop.»
(Michelangelo Bellani)
ingresso 5€
in collaborazione con AMAT
https://www.vivaticket.com/it/ticket/gianni/250630
Domenica 3 Novembre
ANCONA | Mole Vanvitelliana – Auditorium
h 21.30
ARIANNA PORCELLI SAFONOV
GLI SFORZI INUTILI CON CUI LA VITA CERCA DI IMITARE L’ARTE
di e con Arianna Porcelli Safonov
Arianna Porcelli Safonov è romana con padre italo-russo. Laureata in Lettere e Filosofia con indirizzo storia del costume, ha vissuto a Roma, New York e a Madrid e ha lavorato per dieci anni nell’organizzazione di eventi internazionali fino al 2010, quando ha deciso di lasciare la sua professione per dedicarsi alla scrittura satirica, a partire dal blog di racconti umoristici, Madame Pipì.
Per Fazi Editore ha pubblicato Fottuta Campagna e Storie di Matti.
Dal 2014 è in tour con diversi progetti di satira e critica umoristica al costume sociale: Piaghe, Il Rìding Tristocomico, Egozoico, Diritto civile ed altre parolacce, Tumorismo, Omeophonie, Fiabafobia, Consigli di bellezza per periferie, sono alcuni titoli dei suoi monologhi coi quali viaggia l’Italia.
Nel 2020 ha scritto e condotto il format TV per LaEffe, Scappo dalla città.
Dal 2022 scrive per il mensile TerraNuova una rubrica umoristica.
I suoi monologhi sono diventati virali sul web, suo malgrado.
ingresso 15€
in collaborazione con AMAT